Come potare il rosmarino: attenzione a questi tre errori

Potare il rosmarino è una di quelle operazioni che spesso vengono compiute con molta leggerezza ma che priva di una vera attenzione può causare problemi alla pianta e quindi non sviluppare più arbusti, pur essendo una pianta rustica e decisamente prolifica, può dare grosse soddisfazioni solo se gestita accuratamente. In paticolare bisogna evitare alcuni errori nel potare il rosmarino.

Pianta conosciuta fin dall’antichità e molto apprezzata per le proprietà aromatiche ma anche benefiche per l’organismo, può essere coltivata anche in un piccolo orto oltre che in un vaso. Non ha bisogno di particolari cure per crescere e germogliare, ed essendo una pianta perenne è portata ad un rinnovamente anche perchè è conosciuta per la propria natura di pianta sempreverde.

La cura del rosmarino

La coltivazione del rosmarino è adatta a quasi ogni terreno a meno che questo non si trovi in un ambiente con temperature vicine allo zero: si presenta come un arbusto che cresce prevalentemente in altezza, dalle ramificazioni lunghe, fusti dall’aspetto affusolato e legnoso sui quali crescono le foglie, coriacee e profondamente aromatiche oltre che resistenti.

Sono da sempre impiegate come condimento, in particolare per varie tipologie di carne, ma anche altri elementi. Il rosmarino va potato indifferentemente dalla nostra utilità, in quanto anche se non abbiamo bisogno di parti per i nostri cibi e le nostre pietanze, ha bisogno di una manutenzione per potersi rinnovare, come quasi altra ogni forma di pianta arbustiva.

Come potarlo senza errori

La potatura non deve essere mai eccessiva in ogni caso, anche perchè è una pianta decisamente resistente alle malattie e parassiti. Ma contribuire a liberarla dalle parti meno utili, oramai improduttive così come condite da foglie e rami secchi, allo stesso tempo è essenziale capire quale parte della pianta rimuovere e quando farlo nel modo giusto.

  • Il miglior periodo è la primavera, in quanto costituisce la fase meno invasiva per la pianta
  • I rami secchi vanno sempre eliminati del tutto, partendo dalla base quando questa diventa legnosa e non genera più foglie
  • In caso di rami ancora pieni di foglie il rosmarino non va mai potato oltre i 5 cm

Un errore comune è quello di eliminare ogni forma di ramo secco in qualsiasi periodo dell’anno: in primavera possiamo scegliere di effettuare una potatura produttiva, ma da un gruppo non conviene eliminare più del 20 % dei rami di rosmarino, mentre in autunno o inizio inverno possiamo adoperare una potatura un po’ più radicale ed incisiva in modo da preservare la salute della pianta.

Basta utilizzare un paio di cesoie piccole oppure delle forbici ben affilate, avendo cura di farlo con un paio di guanti. Ricordiamo che il rosmarino può essere facilmente moltiplicato secondo il metodo della talea, basta scegliere un ramo ancora bello vivo non troppo “legnificato” e che presenta ancora sufficienti foglie, questo può essere poi interrato eliminandole dalla parte inferiore.

Lascia un commento