Se hai questa banconota rara, potresti essere ricco: ecco come riconoscerla

La legge del collezionismo delle banconote ci dice che trovare una banconota antica e rara in ottime condizioni è cosa davvero difficile, quando non addirittura impossibile, considerando la difficoltà che c’è di permettere al materiale con cui si lavorano propriamente le banconote di deteriorarsi per via dell’azione giornaliera di elementi nocivi sulla superfici delle stesse.

Insomma, esistono davvero delle banconote rara e antiche? Diciamo di sì, e vi spieghiamo pure dove trovarle, per garantirvi qualche pezzo più unico che raro, in grado di darvi la possibilità di cambiare vita, perché, diciamolo chiaramente, una banconota rara e per di più antica è davvero una cosa che non capita tutti i giorni di guadagnarsi. Ecco quali sono queste banconote

Come mai la banconota si deteriora facilmente?

Intanto, cominciamo col dire che il materiale è il motivo per cui una banconota si rovina più facilmente rispetto alle monete, che invece resistono in modo considerevole al tempo e alle variazioni di temperatura. Se la banconota fosse destinata fin dall’inizio alla conservazione e venisse quindi tenuta ben conservata dentro una teca o dentro qualcosa ne limiti il contatto con l’aria, allora potremmo dire pure che è destinata a durare a lungo.

Ma alla luce del fatto che si tratta di uno strumento di pagamento destinato a passare di mano in mano, bene il dato più rilevante che possiamo menzionare è soprattutto legato al fatto che si tratta di un materiale facilmente deteriorabile. I materiali usati, benché sembrino carta, in realtà contengono anche degli elementi che caratterizzano quella maggiore durata che consente, prima di tutto, il continuo manipolarle, il contatto con diversi climi e realtà ma anche con ambienti umidi (pensate a quante volte le vostre mamme si sono trovate a lavare i vostri jeans con dentro qualche pezzo di banconota). Ma per lo più sono costituite da carta di cotone, che conferisce una maggiore resistenza agli strappi oltre che difficoltà nella falsificazione; da filigrana, che è incorporata ed è visibile sotto forma di un disegno o un marchio visibile solo in trasparenza, quando la banconota viene illuminata controluce; da filo di sicurezza, metallico o plastico, che presenta micro-lettere o immagini visibili solo tramite l’uso di una lente di ingrandimento.

Banconota rara: ecco qual è

Ma se cerchiamo davvero qualche rarità, non c’è problema; sono infatti facilmente riconoscibili per via di alcuni elementi che le contraddistinguono rispetto a quelle più note: se pensi di avere una rarità, questa potrebbe essere legata a un errore di conio, alle edizioni limitate, al fatto che si tratta di banconote che sono state ritirate dalla circolazione per la loro emissione piuttosto antica, alle condizioni impeccabili. Per riconoscerle seguire i nostri consigli:

  • individua i numeri di serie, che possono essere davvero antichi
  • controlla qual è la firma del governatore della Banca Centrale e capisci quando è stato attivo
  • fai fare una valutazione a un esperto di numismatica

Un esempio di banconota antica rara è quella da 1 Lira non emesso, riconosciuto anche come Biglietto Fiduciario Confederazione Gen. Esercenti Genova: si tratta di una prova di stampa, ovvero una banconota che non è mai stata messa in circolazione, il che la rende molto ricercata. Il suo valore, quindi, assume davvero l’aspetto più interessante, perché può variare da poche decine di euro, fino a somme che superano anche il migliaio di euro. Insomma, una vera e propria rarità.

Altri esempi italiani di banconote rare sono legate in particolare alle Lire con: le 1000 Lire con Italia ornata di Perle Medusa, che riporta la data 10/02/1948, ma anche la 50 Lire come Biglietto di Stato Italia, Elmata Bolaffi del 31/12/1951, un altro pezzo molto interessante, per via della tiratura davvero molto esigua di pezzi, che si riducono oggi a pochissimi esemplari.

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