Qualche anno dopo che l’Euro era diventata ormai la moneta ufficiale di tutti i Paesi membri dell’Eurozona, la Banca Centrale Europea fu chiaramente conciliante nell’accettare la proposta per cui si scegliesse una moneta da destinare all’uso propriamente commemorativo. Nel 2004 la decisione divenne effettiva e proprio quell’anno furono emesse le prime monete da 2 euro per uso commemorativo.
Da quel momento il numero crebbe notevolmente, dando modo di arrivare a due obiettivi fondamentali: innanzitutto quello che di trasmettere la storia di ogni singolo Paese in tutta Europa fortificando la sua identità nazionale e storico-culturale; poi per dare un fortissimo contributo al fine di creare coesione e sancire la forza della neonata moneta.
Come mai proprio le monete da 2 euro?
La prima moneta commemorativa è quella emessa in Grecia, in occasione delle Olimpiadi di Atene nel 2004; e da allora non ci si è più fermati, anzi ad ogni Paese è stato concesso di coniare per fini celebrativi o commemorativi fino a un massimo di due monete da 2 euro di questo tipo all’anno, fatta esclusione di una terza emissione in caso di momenti commemorativi che abbiano rilevanza europea. Finora di quest’ultimo tipo di monete, emesse in maniera comunitaria, ne esistono 5 tipi: quella del 2007, in occasione del 50° anniversario dei trattati di Roma; quella del 2009 per il 10° anniversario dalla nascita dell’Unione economica e monetaria; quella del 2012, per i 10 anni delle banconote e monete in euro; quella del 2015, per il 30° anniversario della bandiera dell’Unione europea; quella del 2022 per i 35 anni del programma Erasmus.
Al di là queste emissioni, ogni anno, ogni Paese membro può emettere altre due monete da 2 euro con lo scopo di celebrare eventi storici o personaggi di spicco, andando a riprodurre solo nel dritto un’immagine diversa da quella consueta delle monete da 2 euro. L’Unione Europea, in questi termini, determina solo il numero di pezzi coniabili e che tutto segua le direttive imposte. Insomma, si tratta di una moneta da 2 euro a tutti gli effetti, usata e accettata come mezzo di pagamento, ma ha dei dettagli che la rendono unica e particolare.
Ecco quali sono le monete da 2 euro più rare
Al di là di tutto quello che si è detto finora, si consideri che tra tutte queste monete speciali, ne esistono ovviamente alcune che hanno un valore speciale, e non solo per il messaggio che incarnano. Nella stragrande maggioranza dei casi, la rarità è dovuta all’esigua quantità che viene prodotta dal Paese: la tiratura è misurata in base alla grandezza del Paese e al suo numero di abitanti, pertanto se sono pochi abitanti e il Paese è piuttosto piccolo geograficamente parlando, allora la quantità di monete sarà notevolmente bassa, aumentando tuttavia il valore collezionistico. Ecco quali sono queste monete da 2 euro:
- 2 euro di San Marino del 2004: solo 130.000 esemplari, per celebrare l’introduzione dell’euro.
- 2 euro del Vaticano del 2005: con appena 100.000 pezzi, è molto ricercata per la presenza del defunto papa Giovanni Paolo II
- 2 euro Finlandia del 2004: pochissimi pezzi in edizione limitate, per celebrare il 150° anniversario della prima edizione del libro in finlandese
Le monete da 2 euro intese come celebrative o commemorative, in base al tipo di approccio che prendono sono davvero di inestimabile valore, e quello collezionistico in particolare aumenta in modo considerevole quando si fa leva sul quantitativo di pezzi ed esemplari che sono ancora in circolazione. Non bisogna pertanto stupire se ci sono delle monete che rappresentano la stessa cosa, come nel caso delle monete da 2 euro per celebrare eventi comunitari, ma quelle con riferimento a Paesi con territori piuttosto ristretti risultano più rare e più preziose.
In ogni caso, prima di pensare di avere per sé una moneta speciale che può rendervi ricchissimi, sarebbe bene farla valutare da esperti di numismatica, che sapranno certamente indicarvi tutti i dettagli per cui quella particolare moneta può essere dichiarata veramente preziosa, o smentirvene il pensiero in men che non si dica.